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Bilancio 2018, parla il Movimento Cinque Stelle: la severa condanna della Corte dei Conti non arriva inaspettata

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È arrivato, severo, il giudizio di parifica della Corte dei Conti sul rendiconto 2018 della Regione Molise. In altre parole, la Corte ha bocciato senza appello il modo in cui la Regione ha utilizzo le proprie risorse lo scorso anno. Nella requisitoria del Procuratore regionale, la prima cosa che lascia basiti è il giudizio sulla 'capacità gestionale dell'ente'. Il Procuratore, soggetto super partes, ammonisce: "La Regione ha difficoltà ad effettuare una corretta programmazione e gestione finanziaria delle risorse e delle spese rimanendo inevase e non pagate numerose fatture di fornitori di beni e servizi per le quali manca addirittura l’impegno di spesa sui relativi capitoli. Di contro - prosegue il Procuratore - nel 2018 si è registrato un aumento della spesa del personale ed in particolare della retribuzione dei direttori generali che sono aumentate del 45,2% dal 2016 e del personale a tempo indeterminato che è aumentato del 2,5% rispetto al 2017. Tali assunzioni sono state effettuate in costanza del divieto normativo poiché effettuate senza la preventiva approvazione del bilancio consolidato 2018". Cosa significa? Che tutte le assunzioni o le procedure di stabilizzazione fatte sono irregolari, almeno fino a quando il Consiglio regionale non approverà il bilancio consolidato 2018. Inoltre non si capisce quanti contratti siano stati effettuati e con quali risorse vengano pagati. E i concorsi in atto? Anche queste assunzioni sono irregolari e vietate sempre fino ad approvazione del consolidato. La Corte interviene duramente anche sulle partecipazioni societarie della Regione e sottolinea come, in piena continuità rispetto ai governi precedenti, restano intatte tutte le criticità relative alle dismissioni di tali enti (circa 15). Questo giudizio conferma tutte le perplessità denunciate mesi fa dal MoVimento 5 Stelle, sia in aula che attraverso gli organi di stampa, ad esempio in merito alla gestione delle Comunità Montane, al riassetto delle società che orbitano intorno al comprensorio di Campitello Matese, ma soprattutto alla mancata riorganizzazione dei servizi informatici, cioè ai tanto discussi affidamenti di servizi a ditte esterne nonostante la presenza di un ente più che titolato come Molise Dati. In questo marasma, infatti, il Governo regionale ha nominato e riassettato la governance di Molise Dati, ma ad oggi manca ancora un serio Piano di sviluppo industriale in grado di riorganizzare la società e renderla finalmente adeguata a fornire i servizi che invece oggi acquistiamo all’esterno. A questo aggiungiamo la denuncia fatta il 16 settembre scorso sui debiti della Regione sul trasporto pubblico ferroviario e che trovano conferma nel giudizio della magistratura contabile per la quale le obbligazioni contrattuali sono maggiori rispetto alla reale possibilità di spesa della Regione. Insomma, tutte le criticità sollevate dalla Corte sono state da noi ampiamente preannunciate e denunciate, ma ci hanno sempre risposto che dovevamo studiare. Tuttavia, leggendo le carte, ora ci sarebbe da rispondere: o devono studiare anche i giudici contabili o è la giunta a dover fare un bagno di umiltà e mettersi con la testa sui libri.

 

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