“No problem” della politica, all’ampliamento della chimica nel Consorzio Valle del Biferno.

25/03/2015
Attualità
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Larino - Siamo turbati nel verificare la completa disponibilità della politica, all’ampliamento di una multinazionale americana della chimica, nel Consorzio Valle del Biferno. La politica dei cambiamenti e delle mutazioni, quella che doveva “rottamare”  le forme perverse di pensiero e che al contrario,  non ha mai considerato di prevenire e salvaguardare il benessere della nostra gente, con la riqualificazione di quell’area e la totale, progressiva, soppressione della chimica industriale, dai nostri piccoli territori.

Per l’ennesima volta, per un “pezzo di pane”, i cittadini basso molisani, subiscono decisioni politiche che mettono a repentaglio la salute di un’itero territorio che non ha ancora, un “registro dei tumori” che possa  verificare, con assoluta certezza, la sicurezza  e l’incidenza che potrebbe avere quell’area, su alcune particolari malattie e patologie tumorali. Tutti d’accordo non ci sono rischi, finché  non succede  l’imponderabile e, un qualsiasi circoscritto evento accidentale, per una serie di concause,  diventa esteso ed eccezionale e mette in crisi tutti i sistemi di sicurezza. Tutti d’accordo, fino a quando,  l’ inimmaginabile, ipoteticamente, li renderà responsabili di aver chiuso inopportunamente i presidi  ospedalieri e di non aver fatto per la popolazione dei territori circostanti, una capillare  informazione di prevenzione, eseguendo alla lettera, le indicazioni sui rischi d'incidente chimico rilevante. Le popolazioni molisane alla mercé di  pseudo “rottamatori”,  con una visione di benessere e di sviluppo dei territori, folle, che pregiudica la “nostra” salute e  lo sviluppo delle “nostre” tipiche peculiarità territoriali.

E’ bene chiarire che l’ampliamento della chimica non riguarda solo la popolazione e i territori costieri più vicini al nucleo industriale, ma anche quelli dell’entroterra, che esigono un diretto coinvolgimento decisionale  e pretendono, per un possibile sviluppo sostenibile dell’intero territorio, naturalmente “votato” a uno sviluppo agro alimentare di qualità e un turismo sostenibile e responsabile, solo buone e sicure pratiche ambientali.
La lezione di molti imponderabili disastri, non è servita a nulla, la politica nostrana, del tutto inadeguata e disinteressata  alla riqualificazione dell’area, com'è accaduto in molte realtà industriali europee, preferisce banalmente l’ampliamento,  affidandoci al “fatalismo chimico”, compromettendo la nostra salute e le nostre vere ricchezze territoriali e le conseguenti sane potenzialità occupazionali.

Le nostre popolazioni  sono stanche di decisioni partitiche scellerate e  subire,  decisioni “miracolose” per il lavoro, come l’insetticida di Bhopal, che ignorano qualsiasi prevenzione che riguarda l’intero territorio, tormentato legalmente e illegalmente, da continui attacchi e scelte che  oltraggiano ciclicamente la sacralità della nostra terra e negano il diritto ad un pulito, buono e giusto “pezzo di pane”. I nostri politici si rassegnino, i molisani, possiedono ancora la coscienza civica di pensare e credere che la “nostra madre terra ” possa sopravvivere, nonostante tutto, anche senza la vostra  presenza, mentre non è per nulla vero il contrario.

prof. Elvio Petrecca

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