Covid 19, Fanelli e Facciolla presentano una interrogazione sui trasferimenti di ieri sera a Venafro

Viviana Pizzi
07/04/2020
Attualità
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Sui tristi e ancora incomprensibili fatti di questa notte ho appena presentato, insieme al Consigliere Facciolla, una interrogazione urgente perché si faccia piena luce sulla vicenda dei trasferimenti degli anziani di Agnone e Cercemaggiore all’ospedale di Venafro.
Esprimiamo la nostra massima vicinanza alle persone anziane che stanno affrontando la battaglia più difficile della loro vita e massima solidarietà a loro e alle loro famiglie in apprensione, anche perché al momento non riescono ad avere informazioni sui propri cari. E chiediamo di avere dal Governatore Toma tutte le informazioni per comprendere i motivi di quella che appare come una gestione confusa e potenzialmente rischiosa. Sia per i pazienti, che per il personale incaricato dei trasferimenti e della loro presa in carico.
Troppe le domande che, al momento, restano senza le necessarie e doverose risposte.
Chi ha assunto la decisione di trasferire i pazienti positivi delle case di riposo di Agnone e Cercemaggiore a Venafro e quelli di Cercemaggiore prima a Larino e poi a Venafro?
Sulla scorta di quali valutazioni?
La struttura di Venafro è stata strutturalmente preparata per accogliere pazienti Covid?
Il personale è adeguatamente formato e protetto per affrontare questa situazione emergenziale?
In caso di aggravamento delle loro condizioni di salute e di necessità di terapia intensiva, questi poveri anziani dove saranno portati? A Larino o a Campobasso?
Le famiglie sono state informate sui trasferimenti e sulle condizioni di salute dei loro familiari?
Perché non è stato informato il Consiglio regionale, che proprio ieri si è riunito, stravolgendo il piano regionale dell’emergenza? È stata forse una scelta voluta, quella di mantenere la massima Assise all’oscuro di quanto si stava decidendo?
Quali misure intende assumere la Regione e l’Asrem per prevenire analoghe situazioni?
E, soprattutto, basta cambi di idee e improvvisazioni! 
Fatti gravi accadono e si accavallano giorno dopo giorno ed esigono risposte chiare ed immediate da parte del Presidente Toma che, ancora una volta, si sta dimostrando sempre più inadeguato a gestire questa emergenza. 
Parimenti, lancio un appello a tutte le comunità molisane, affinché si abbandonino logiche di campanile ed ognuno sia pronto ad offrire, a tutti, tutta la necessaria assistenza. Non sposiamo la logica dell'egoismo e del campanile, ma quella dell'accoglienza e della solidarietà!
In particolare si chiede che 
INTERROGANO
il Presidente della Regione Molise per conoscere:
1. chi ha assunto la decisione di trasferire i pazienti positivi delle case di riposo di Agnone e 
Cercemaggiore a Venafro e quelli di Cercemaggiore prima a Larino e poi a Venafro. In particolare, 
quando sono state assunte le relative decisioni e secondo quali atti formali; in tal senso si chiede di 
acquisire ogni utile informazione al riguardo (verbali e ogni altro atto presupposto e conseguente);
2. se risponde al vero che il comunicato stampa del 17 di marzo u.s del Presidente della Regione 
esplicitava che il “Tavolo permanente sull’emergenza Coronavirus”, presieduto dallo stesso 
Presidente, con riferimento alle sollecitazioni per la riapertura del “Vietri” di Larino, aveva sancito 
che: “a Larino, dai sopralluoghi tecnici effettuati, risulta che le apparecchiature che un tempo 
venivano impiegate per la rianimazione dei pazienti non sono utilizzabili”, e se così era, quando e 
come è stato stabilito che fosse possibile il contrario. E in particolare, quando, perché e con quale 
atto è stata cambiata di nuovo la decisione e se è nota;
3. se la situazione di carico e di mancanza di personale relativo per affrontarla era prevedibile, e se 
sì, perché si è previsto in un primo momento di attrezzare due strutture per i positivi asintomatici 
anziché una;
4. se la struttura ed il personale di Venafro è adeguatamente formato e protetto per affrontare la 
situazione di emergenza dei positivi asintomatici ed è pronto ad affrontare eventuali peggioramenti 
della situazione; se sono stati predisposti adeguati percorsi che separano fisicamente l’ala 
dell’ospedale destinata a ospitare i pazienti COVID e il resto della struttura; 
5. quali misure conseguenti ad eventuali peggioramenti sono previste e se si prevede un eventuale 
ulteriore spostamento e in quale struttura;
6. se, in caso di aggravamento, vengono create ed assicurate le condizioni tecnico organizzative per 
assicurare la gestione in terapia intensiva al paziente COVID che viene spostato a Larino o Venafro;
7. per quale motivo non è stato informato il Consiglio regionale che, proprio ieri (06/04/2020), ha 
discusso del possibile modo di utilizzo delle strutture di Larino e Venafro;
8. quali sono le misure assunte per comprendere le responsabilità nella gestione delle case di riposo;
9. quali misure sono state messe in campo dalla Regione per prevenire analoghe situazioni: 
protocolli per residenze, task-force dedicate per interventi nelle stesse, altre forme di prevenzione 
del rischio dedicate alle case famiglia, case di riposo ed RSA presenti sul territorio regionale.
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