Covid 19, parla l'opinionista Tullio Farina: ecco perché quello della Cei è un falso problema

Tullio Farina
27/04/2020
Attualità
Condividi su:

La falsa problematica della CEI Francamente nel leggere su molti giornali la reazione della Conferenza Episcopale Italiana contro l’ulteriore decreto governativo di vietare le celebrazioni delle messe sono rimasto meravigliato e stupito ritenendole inopportune, strumentali ed incomprensibili in un momento così delicato e senza precedenti per l'intera umanità A dir la verità mi sarei aspettato un intervento molto più duro quando, non solo per televisione, ma anche nelle sedi istituzionali, quale il Parlamento italiano, in modo del tutto inappropriato e fuorviante qualcuno ha mostrato il rosario, il crocefisso ed invocato il nome di Maria. Lì in quel caso specifico sarebbe stato legittimo dire allo spavaldo protagonista “ Scherza con i fanti , ma lascia stare i santi”. Ma così non è stato Al contrario oggi si interviene a censuare provvedimenti presi, perché costretti dalla necessità e dall’emergenza e che per la loro delicatezza coinvolgono la coscienza di tutti in quanto i loro effetti potrebbero salvare o far morire tante persone. Oggi tutti coloro che prendono decisione andrebbero aiutati, consigliati e compresi perché non è facile gestire una situazione così drammatica con lo scenario già visto e consolidato di oltre 26.000 morti, poiché chi dovesse sbagliare sarebbe travolto da uno sciacallaggio mediatico, soprattutto da parte di coloro che sostengono tutto e il contrario di tutto e che invece di collaborare speculano non per risolvere i problemi, ma solo perché in cerca di consenso sulla pelle dei cittadini Papa Francesco con la sua consueta saggezza ha risolto il problema delle messe poiché ogni mattina alla ore 7,00 sulla rete 1 della Rai celebra la santa messa per tutti i fedeli e per quello che mi risulta è ascoltata da milioni di fedeli Addirittura anche io che abitualmente non vado in chiesa la seguo e soprattutto ascolto le sue prediche profonde e convincenti. Lo stesso Papa Francesco, inoltre, nel rito dell’Eucarestia parla di comunione virtuale e non reale per i fedeli, ritenendola dunque buona per il ristoro dell’anima Non capisco, quindi, tutto questo clamore per la mancata libertà di culto o il limite di esso; il non celebrare le messe non è un divieto permanente, è solo una sospensione temporanea, dettata dalla necessità di evitare altri dolori a tutta la popolazione profondamente piegata dalle mortali conseguenze del contagio. Ben altre situazioni dovrebbero attirare l’attenzione della CEI, ma qui mi fermo per non far iniziare e scatenare polemiche che, in questo particolare momento, non gioverebbero alla causa di sconfiggere il virus. 

Leggi altre notizie su MoliseCentrale.net
Condividi su: