Confcommercio, Paolo Spina: “Concessioni balneari e campeggi, chiediamo il rispetto delle linee guida per una leale concorrenza e competitivitàdelle imprese e per la salvaguardia della salute pubblica”

19/06/2020
Attualità
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“Siamo appena agli inizi di una difficile stagione turistica che,
soprattutto per quanto riguarda le attività balneari e le strutture
ricettive come i campeggi della costa molisana, è sottoposta a numerose
limitazioni e prescrizioni emanate dal Governo nazionale attraverso una
serie di linee guida recepite anche dalla Regione Molise e condivise dai
sindacati balneatori, per quanto riguarda le attività dei concessionari
e i comportamenti della clientela.
 
Come Confcommercio Molise riteniamo che proprio una accurata e
appropriata gestione di queste attività, seppur gravate dalle numerose
prescrizioni vigenti causate dalla pandemia Covid 19, rappresenti da
sempre un’autorevole porta d’ingresso per i turisti che
(soprattutto) si recano  per la prima volta in Molise, valida non solo
per l’economia della costa ma anche per tutti i comuni interni che,
principalmente d’estate, possono rivelare ai visitatori un vasto
patrimonio di tradizioni, storia e cultura, ambiente incontaminato,
artigianato ed enogastronomia.
 
In questo ambito siamo costretti però a rendere pubbliche alcune
“disattenzioni” di una parte di operatori che possono recare danno,
nonché compromettere un equilibrio assai precario, in termini di
legalità e di concorrenza leale per le quali la nostra organizzazione
si batte da sempre e che viene rispettata appieno dai nostri
imprenditori che aderiscono al S.I.B. – Confcommercio (Sindacato
Italiano Balneatori).
 
Sono numerosi i riferimenti che vogliamo evidenziare al solo scopo di
chiarire e permettere una rapida correzione di atteggiamenti da parte di
quegli imprenditori che disattendono le linee guida valide per tutti, al
fine di non creare quella evidente disparità di comportamento nei
confronti della clientela, chiedendo, al contempo, agli organi di
vigilanza e di controllo un efficace monitoraggio, affinché non vi
siano ripercussioni negative anche in ambito sanitario.
 
Ad oggi, come ci viene segnalato (anche attraverso materiale fotografico
veicolato dai social) ma anche dai singoli imprenditori di settore e
dagli stessi turisti, si sono verificate superficialità in talune
concessioni e attività ricettive riguardanti il rispetto e
l’applicazione delle nuove norme anti-Covid19.
 
Mi riferisco al mancato rispetto delle distanze, all’obbligatorietà
della tracciatura della clientela (valida per 14 giorni), alle
operazioni di sanificazione. Così come mancanze si sono registrate
nell’accompagnamento dei turisti all’ombrellone da parte del
personale addetto (riconoscibile). Ci vengono segnalati i mancati
controlli sull’obbligatorietà dell’autocertificazione da parte
della clientela, il divieto di tenere aperte le aree gioco per bambini,
così come quello della pratica per alcune attività sportive (il beach
volley) o la limitazione di altre (come avviene per il beach tennis).
 
Criticità che non solo creano evidenti disparità tra chi rispetta le
norme e chi non lo fa, ma che alterano di fatto un mercato già fragile,
dunque la competitività delle imprese, ponendo oltretutto
pericolosamente a rischio anche la salute pubblica, con gravi
ripercussioni future sull’intera economia regionale.
 
La competitività e la concorrenza leale, oltre che “sale” per la
cultura d’impresa, elevano l’offerta complessiva. In questo senso,
lungi dal sostituirci alle autorità preposte o dall’assumere ruoli da
“sceriffo”, da oggi segnaleremo scorrettezze e modalità furbesche
nella gestione delle attività, considerando d’altronde che la
concessione non è un diritto ma un privilegio che tutela i
concessionari, ma che interessa l’intera economia regionale.”
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