Campobasso - Sembrava calato il silenzio sulla vicenda degli impianti a biomasse da realizzarsi a Campochiaro, ma in attea della scadenza della sospensione delle autorizzazioni, che ci sarà il prossimo 15 settembre, il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Antonio Federico, torna all'attacco della Giunta Regionale, soprattutto su alcuni passaggi, a suo dire poco chiari.
"Ad oggi sembra che ancora non ci sia ancora regolarità per la gestione delle acque reflue per il Consorzio industriale di Campobasso-Bojano e se questo dato dovesse essere confermato allora si dovrà arrivare ad una revoca dell’autorizzazione per le due centrali a biomasse: quello che temiamo è che al fotofinish arrivi l’autorizzazione dalla Provincia per il Consorzio. Il 23 giugno, vengono autorizzati gli impianti di Campochiaro e San Polo dal Servizio politiche energetiche della Regione Molise ed all’interno del documento istruttorio riguardante l’impianto di Civitas si legge che “non sarebbe ragionevole né legittimo […] sospendere acriticamente ogni iniziativa o intervento nelle more della finalizzazione di tali impegni.
Questo passaggio evidenzia come si sia superata l’istanza presentata dal Comune di Campochiaro per via della mancata approvazione del Piano di zonizzazione dell’aria. Istanza che fa il paio con quella del movimento 5 stelle che ha ottenuto l’unanimità dal Consiglio regionale il 6 maggio scorso sullo stesso concetto: verificare la compatibilità degli impianti inquinanti in corso di autorizzazione con i contenuti del piano di zonizzazione. Solo il primo agosto viene approvato il Piano di zonizzazione dalla Giunta regionale, ma nella delibera si legge chiaramente che già il 9 giugno la Giunta regionale, avendo ricevuto il nulla osta dal Ministero dell’ambiente, avrebbe potuto approvare la zonizzazione. Quindi prima dell’autorizzazione delle due centrali. Ergo sarebbe stato assolutamente “ragionevole e legittimo” rispondere alle osservazioni mosse dal Comune di Campochiaro in Conferenza dei servizi e dal movimento 5 stelle in Consiglio regionale.
Delle due l’una. O si è ben pensato che avendo aspettato dieci anni per avere un Piano di zonizzazione si potevano aspettare altri due mesi, oppure si è deliberatamente deciso di far slittare la data di approvazione! Tutto questo è riportato all’interno della mozione per la revoca delle due autorizzazioni che il movimento 5 stelle ha presentato ormai da due mesi e che resta nel sottobosco di un Consiglio regionale che va avanti a singhiozzi, esprimendosi su questioni di non sua competenza e tentando di promuovere, goffamente a nostro avviso, iniziative legislative palesemente incostituzionali"