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Camorra: sequestrati beni per 320 milioni di Euro. Coinvolte anche alcune stazioni di carburante in Molise

Vasta operazione della Guardia di Finanza in tutta Italia

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Napoli - Vasta operazione a partire da questa mattina, messa in atto dai militari del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Napoli, ch stanno eseguendo, su tutto il territorio nazionale, un decreto di sequestro patrimoniale, nei confronti di una importante organizzazione camorristica. Il provvedimento è stato emesso dal Tribunale di Napoli sezione per l'applicazione delle misure di prevenzione.

Le attività d'indagine, condotte dal Nucleo di Polizia Tributaria di Napoli - Gico, hanno consentito l'individuazione di un patrimonio illecitamente costituito, pari ad oltre 320 milioni di euro, solo formalmente intestato a un centinaio di prestanome, anche se in realtà era gestito direttamente da soggetti contigui ad un clan operante nella città di Napoli. Nel corso delle attività di servizio, vengono sequestrate numerose attività commerciali operanti nei più svariati settori economici nonchè immobili e terreni, tutti riconducibili ai soggetti sottoposti alla misura di prevenzione.

Tra i beni sequestrati dai militari al clan camorristico Contini figurano una villa di pregio ad Ischia e altre 27 unità immobiliari, 41 impianti di distribuzione di carburante, a Napoli e su alcuni tratti autostradali, oltre che in Molise, 20 bar tra le province di Napoli ed Avellino.

Inoltre ci sono anche tre rivendite di tabacchi, 4 gioiellerie, tre società di torrefazione di caffè, due società di gestione e compravendita immobiliare, un'azienda di commercio all'ingrosso, un garage. Il provvedimento, disposto dalla sezione per l'applicazione delle misure di prevenzione del Tribunale di Napoli, prende le mosse da investigazioni condotte dal Gico e coordinate dalla Dda.

Le indagini hanno consentito di ricostruire in particolare, secondo la Finanza, i ruoli dei fratelli Gerardo e Ciro Di Carluccio, quest'ultimo considerato il cassiere del clan e uomo di fiducia del capo cosca Edoardo Contini. Era, di fatto, il direttore di una vera e propria holding criminale operante in diversi settori economici e finanziari.

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