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Tentato omicidio di Busso: depositata la perizia psichiatrica

I fatti risalgono allo scorso 20 gennaio

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Campobasso - Massimo Cannata, il 43enne di Castropignano che lo scorso 20 gennaio tentò di uccidere la sua ex compagna, una 32enne di nazionalità romena nel suo appartamento di Busso, "è socialmente pericoloso, capace di intendere ma non di volere, e potrà assistere al processo".

E' questo il responso della perizia psichiatrica depositata quest'oggi presso il Tribunale di Campobasso dal neurologo Lucio Luciano, nominato dalla Procura di Campobasso per accertare lo stato di salute mentale dell'uomo. Come si ricorderà, lo scorso 20 gennaio Cannata, che è recluso presso il Carcere di Campobasso, dopo un'accesa discussione inferse 4 coltellate alla donna, per poi darsi alla fuga, interrotta dai Carabinieri nei pressi di Bojano. Aveva ancora i vestiti sporchi di sangue.

Nell’udienza di oggi, relativa alla seconda parte dell’incidente probatorio, il perito ha esposto la sua relazione, definendo l’uomo un "soggetto ad alta pericolosità sociale" con ‘totale capacità di intendere e scemata capacità di volere". Il consulente di parte, dottor Vincenzo Vecchione, nominato dalla difesa della donna, assistita dall’avvocato Giuseppe Fazio, ha sostanzialmente condiviso la tesi del perito, mentre per il legale dell’aggressore, l’avvocato Angelo Piunno, si tratta comunque di una personalità semi viziata e andranno valutati tutti gli elementi del caso.

Il gip Pepe ha rimesso gli atti alla Procura, rappresentata dalla dottoressa Rossana Venditti titolare del fascicolo, che dovrà decidere nelle prossime settimane come procedere ai fini delle indagini.

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