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Consiglio regionale, lotta alle fake news con il piano di comunicazione istituzionale voluto dall'ufficio di presidenza

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L’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, presieduto dal Presidente Salvatore Micone, ha approvato all’unanimità il “Piano editoriale per le attività di informazioni e Comunicazione pubblica del Consiglio regionale”. Il Piano, predisposto dalla Segreteria generale del Consiglio regionale, si pone in attuazione del “Piano della Comunicazione istituzionale del Consiglio regionale del Molise”, approvato dallo stesso Ufficio di Presidenza il 5 dicembre 2018, e redatto dalla medesima Segreteria generale.

“L’Ufficio di Presidenza –ha detto il Presidente Salvatore Micone- fin dal suo insediamento ha avuto un particolare interesse per la corretta informazione istituzionale da parte dell’Assemblea e per una sua incisiva comunicazione ai cittadini e agli altri interlocutori locali e nazionali. Con la Segreteria generale abbiamo dunque delineato un percorso iniziato con il “Programma annuale delle attività di gestione delle risorse e di miglioramento organizzativo del Consiglio regionale– anno 2018”, che ha previsto, come primo obiettivo, proprio la “qualificazione della funzione di informazione e comunicazione istituzionale, trasparenza e relazioni esterne del Consiglio Regionale”. In relazione a tale obiettivo, come successiva tappa, abbiamo dotato l’Assemblea del primo Piano della Comunicazione istituzionale. Come ulteriore passo, ora abbiamo aggiunto il primo Piano editoriale per le attività di informazione istituzionale del Consiglio regionale del Molise. Tutto ciò al fine di avere degli strumenti di pianificazione puntuali e particolareggiati che delineano una strategia e una programmazione di azioni ben precise, utilizzabili dalle competenti strutture operative del Consiglio regionale incaricate della produzione di un’informazione istituzionale quanto più possibile precisa, essenziale e lontana da ogni forma propagandistica o elettoralistica, ma parimenti ricca di particolari utili a far comprendere ai molisani il nostro lavoro quotidiano di loro rappresentanti nell’Assise consiliare, attraverso una comunicazione diretta (il sito web del Consiglio, i social ecc.) o tramite i media.

Questi ultimi concorrono utilmente all’espletamento del compito che la Costituzione affida al Consiglio regionale informando opportunamente il pubblico, commentando le varie azioni e posizioni poste in essere dalle diverse forze politiche e dai singoli Consiglieri o Gruppi consiliari, svolgendo analisi particolari e di contesto anche alla luce dei panorami politico-istituzionali regionali, nazionali ed europei. Di quì la piena condivisione di questo percorso da parte di tutti i componenti di maggioranza e di minoranza dell’Ufficio di Presidenza che con questo tipo di pianificazione hanno testimoniano la volontà unanime di produrre un’informazione istituzionale corretta, utile e pacata, che da un lato contribuisca alla crescita del nostro sistema democratico e dall’altro serva a contrastare con decisione il fenomeno sempre più dilagante delle fake news.

E’ nostro compito istituzionale, infatti, quale massima Assemblea legislativa e di rappresentanza politica del Molise, comunicare con i cittadini-utenti, direttamente o in forma mediata, informandoli con precisione su cosa discutiamo, su che tipo di legislazione produciamo, su quali posizioni ufficiali poniamo in essere per determinate questioni di grosso impatto socio-economico e su quali impegni affidiamo all’Esecutivo. Saranno poi loro, i molisani, sulla base di dati oggettivi acquisiti, a crearsi un’opinione consapevole su ciascuna azione intrapresa dall’Assemblea e dai suoi organi, che potrà poi democraticamente essere sintetizzata in un consenso o in un dissenso, ma anche in una proposta alternativa, ovvero in uno sprone ad andare avanti sulla strada intrapresa o, invece, a cambiare direzione”. In particolare il nuovo strumento di pianificazione approvato dall’organo di governo del Consiglio regionale, delinea le azioni ritenute più consone a porre in essere, da parte, dell’Ufficio Comunicazione pubblica (la struttura demandata del Consiglio regionale a svolgere l’attività di informazione pubblica prevista dalla legge 150/2000), una corretta interpretazione del Piano della Comunicazione istituzionale e delle altre programmazioni volute dall’Assemblea per il tema in parola. Primariamente il Piano rileva che per la molteplicità di pubblici a cui ci si rivolge, l’informazione istituzionale del Consiglio regionale -veicolata attraverso comunicati stampa, il sito web istituzionale, i social network o gli strumenti di informazione di proprietà dell’Assemblea- deve avere le caratteristiche di ufficialità, certezza, precisione, completezza e tempestività. Ne consegue che l’informazione istituzionale, in considerazione delle diversità di pubblici (tecnici, specialistici, e opinione pubblica in generale) a cui si indirizza, deve contemperare l’esigenza della chiarezza e della semplicità espositiva, con la necessità di fornire all’utente un’informazione completa, tecnicamente valida e precisa, capace di riportare gli elementi specifici e particolareggiati per comprendere l’intera portata giuridica, politica e sociale che l’atto oggetto di comunicazione si prefigge. Nel particolare si prevede che le informazioni istituzionali devonoriguardare essenzialmente ciò che la l’Assemblea consiliare, attraverso i suoi organi, produce nella sua collegialità. Ciò anche in considerazione del fatto che le pubbliche amministrazioni, nell’ ambito della loro azione istituzionale e giuridica (nel caso dell’Assemblea consiliare anche quale fonte del diritto regionale), “parlano”, o meglio, si esprimono, essenzialmente con gli atti che assumono. E’ opportuno quindi evidenziare –si precisa nel testo del Piano approvato- come l’Assemblea, su iniziativa della Giunta, dei Gruppi politici, dei singoli Consiglieri, ha inteso esprimersi su un dato tema; che posizione ha assunto su una specifica problematica pubblica; che tipo di iniziativa legislativa o di indirizzo ha inteso porre in essere nell’ambito dei compiti affidatele dalla normativa costituzionale, nazionale e statutaria.

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