Nella passata gestione amministrativa del maggio 2014- maggio 2019,e precisamente nel 2015, tra i tanti argomenti portati in consiglio comunale per la loro discussione ci fu quello del rapporto tra il Comune di Trivento e il nucleo industriale Boiano –Campobasso. Ricordo benissimo che con delibera consiliare n 56 del 30/11/2015 il sindaco pro tempore partecipava al consiglio comunale la sua nomina a componente del Consiglio di Amministrazione del Consorzio per il nucleo industriale Boiano- Campobasso, riservandosi una eventuale delega a qualche consigliere comunale. Successivamente con delibera consiliare n 42 del 26/9/2016 comunicava le sue dimissioni da tale incarico senza esplicitare motivazione alcuna. Dopo tale comunicazione il gruppo di minoranza “Trivento che vorrei” si attivava per la convocazione di un consiglio comunale al fine di avere chiarimenti sulla vicenda anche alla luce del fatto che già da allora si vociferava di un indebitamento del Comune nei confronti del Consorzio per una somma considerevole che partiva dal2002.Il 21 novembre 2016 si svolgeva laseduta di consiglio comunale, che approvava all’unanimità la delibera n 52/2016 avente ad oggetto “ Rapporti tra il Comune di Trivento e Consorzio industriale Campobasso - Boiano”,proposta proprio dall’opposizione e di cui si consiglia la lettura integrale. In alcuni punti di essa si legge testualmente “Ritenuta la deliberazione assunta dal Comitato direttivo un campanello di allarme sulla situazione deficitaria del Consorzio industriale che necessariamente andava portata all’attenzione del Consiglio comunale di Trivento prima della nomina del sindaco nel comitato direttivo avvenuta nel novembre 2015, per l’adozione di eventuali provvedimenti”.Analizzando la citata delibera n 56/2016 si legge ancora“Ritenuto doveroso conoscere l’eventuale indebitamento del Comune nei confronti del Consorzio con l’adozione dei provvedimenti del caso, al fine di evitare l’emissione di eventuali decreti ingiuntivi che aggraverebbero ancor più la situazione di indebitamento. La delibera si chiudeva con questa dicitura” Fare voti affinchè la Regione Molise trasferisca al Nucleo industriale le somme necessarie per la gestione della zona industriale del PIP Piana d’Ischia di Trivento che rappresenta il volano dell’economia del comprensorio trignino “
Naturalmente la delibera è rimasta semplice manifesto e non ha sortito alcun effetto perché chi doveva attivarsi in tal merito evidentemente nulla ha fatto. Addirittura pare si sia ottenuto un effetto contrario perché è di questi giorni la notizia di una comunicazione del Consorzio al Comune di Trivento di una restituzione di una somma di indebitamento di quasi un milione e centomila euro compresi iva ed interessi maturati fino al 31/12/2016. Alla cospicua somma, mio avviso, andrebbe detratto il periodo precedente il dissesto finanziario (2002-2008)in quanto le somme dovute per quel periodo dovevano essere richieste alla commissione straordinaria di liquida dazione nominata dal Ministero degli interni. Pare anche che sia nel 2016 che nel 2017 siano stati inviati solleciti di pagamento da parte del Consorzio, ma nessuna risposta è stata data dal Comune di Trivento. Resta da capire come mai il Consiglio comunale di Trivento pro tempore nel 2017 e 2018 non sia stato informato di una situazione debitoria così delicata e che si aggravava nel corso deltempo e come mai sia la giunta che l’organo di revisione contabile non abbiano mai preso in considerazione la possibilità di iscrivere tale somma come debito fuori bilancio in via prudenzialenegli esercizi finanziari 2016 e seguenti..E’ certo però che Il Comune di Trivento nel 2018 ha speso oltre un milione di euro di avanzo amministrazione preso da quel tesoretto ereditato dal dissesto finanziario per interventi, qualcuno dei quali, anche di dubbia utilità collettiva. Questi i fatti accaduti. All’epoca “ more solito“ fui accusato di disfattismo ed ostruzionismo. Il tempo, che è sempre galantuomo, ha fatto chiarezza sui fatti “Non vorrei che questa ulteriore tegola sia la porta di ingresso di un nuovo possibile dissesto