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Trivento, Farina (ex sindaco): il decreto ingiuntivo del consorzio industriale non è un fulmine a ciel sereno

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Ritorno sul decreto ingiuntivo, ricevuto dal Comune di Trivento  sul mancato pagamento di somme al consorzio industriale Campobasso-Boiano, non solo da semplice cittadino , ma anche e soprattutto come ex amministratore , essendo stato sindaco di Trivento dal 1997 al 2000 e successivamente vice presidente del Consiglio regionale, tant’è che  proprio sotto la mia presidenza di turno  il Consiglio regionale con delibera n 59 del 11 luglio 2000 deliberò l’inclusione del comune di Trivento e degli altri comuni facenti parte della Comunità montana nel comprensorio del nucleo industriale. L’essermi interessato anche come semplice cittadino  mi onora  perché se tutti i cittadini si interessassero della gestione della cosa pubblica certamente non ci troveremmo nelle condizioni odierne. Purtroppo la pratica della ricerca e dell’ottenimento del voto  senza  poi interessarsi più niente è una moda molto diffusa ed anche ricercata. Ringrazio perciò di cuore il dottor Luigi Pavone dell’opportuna precisazione. Ritornando sulla problematica mi corre l’obbligo di far presente che il decreto ingiuntivo ricevuto non è un fulmine a ciel sereno, ma un ciclone preventivato da tutte le stazioni della  meteorologia  politica in quanto di lampi e baleni ce ne sono stati parecchi. Già dal 2010 vi era stato un contenzioso e i rapporti tra gli enti, compresa  la Comunità montana, erano stati burrascosi in quanto non si riusciva a comprendere a chi spettasse la gestione della zona industriali PIP Piana d’Ischia nonostante fosse stata sottoscritta una convenzione il cui articolo 2 fosse  abbastanza chiaro.  Il 26  ottobre 2016, a seguito di notizie non certe liete per il Comune di Trivento circa le spese dovute al Consorzio presentai una interrogazione consiliare in cui chiedevo al sindaco  testualmente:

  1. I motivi per cui la S.V si è dimessa dalla carica di componente del comitato direttivo del Nucleo industriale dopo appena un anno dalla nomina;
  2. Come mai nel corso di tale periodo non ha mai ritenuto di partecipare al Consiglio comunale le eventuali difficoltà e   problematicità sorte con il Nucleo industriale, anche alla luce della citata deliberazione del consorzio industriale  n 45 del 14 dicembre 2010;
  3. Quante somme sono state trasferite dal Comune di Trivento al Nucleo industriale dal 2011 a tutt’oggi per le quote partecipative nel Consorzio;
  4. Se non intenda convocare una riunione straordinaria e monotematica del Consiglio comunale per discutere e analizzare la situazione venutasi a determinare per trovare con l’apporto di tutti (maggioranza e minoranza) eventuali soluzioni.

La risposta sindacale è agli atti e può essere richiesta da ogni consigliere che vuole avere contezza della problematica Il 21 novembre 2016 nel consiglio convocato,non dalla maggioranza, ma dalla minoranza si tenne la discussione sui rapporti tra il Consorzio e il Comune di Trivento. In quella occasione fu sentito anche il presidente pro tempore del Consorzio Gian  Luca Colalillo, sempre invitato dalla minoranza. Tutta la discussione, tranne l’intervento del presidente del Consorzio, è riportata nella  delibera  consiliare  n 52/2016 depositata agli atti del Comune. Dal  21  novembre 2016 fino alla chiusura del mandato amministrativo del maggio 2019 nulla si è più saputo. Oggi caduto il fulmine tutti appaiono sorpresi e stupefatti. Non mi dilungo più perché la problematica è  cosi complessa che un libro non basterebbe per descriverla. Posso però aiutare altri a ricostruirla, considerato il fatto che molti non sanno o fanno finta di son sapere quasi nulla della vicenda.  Ma delle domande sono di obbligo e sono  le seguenti : Perché dal 2010 coloro che hanno rappresentato il comune di Trivento negli organi del Consorzio non hanno mai messo il Consiglio comunale a conoscenza delle passività  di pagamento che il Comune stava accumulando nel corso degli anni ? Perché Il Comune di Trivento avrebbe dovuto pagare tante somme se i servizi resi dal Consorzio nella zona industriale erano quasi nulli ? Perché non si è presa in considerazione la soluzione di uscire dal Consorzio, dal momento che la partecipazione del Comune si limitava solo al pagamento delle somme senza avere nulla in cambio?

Perché si è arrivati ad ottobre 2019 per sapere che il debito del Comune nei confronti del Consorzio era arrivato al 31 dicembre 2016 ad euro 1.131.000,00,  senza tener presente che per gli anni 2017-2018 e 2019 altri debiti si accumuleranno ?. Tante domande ancora potrebbero essere fatte, ma mi femo qui. Per dirla con Manzoni “ Ai posteri l’ardua sentenza” Non dico però “ nui chiniam la fronte al massimo fattor che volle in lui  del creator suo spiritoorma più vasta stampar “ perché certamente non ricorrono le condizioni

 

  Tullio Farina, semplice cittadino nonché ex sindaco di Trivento.

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