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Lavori sul viadotto Callora: Proteste e disagi

Non si placano le polemiche

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Campobasso - Non si placano le polemiche in seguito alla chiusura del viadotto Callora, all' ingresso di Bojano, e snodo fondamentale della viabilità regionale, anche perchè non esistono alternative valide. Da più parti si sollecita l'Anas a ridurre i tempi dei lavori che ora sono previsti in un anno, ma dall'Ente non si sono ancora avute risposte certe.

Per gli automobilisti i disagi sono più contenuti, basta entrare a Bojano e poi uscire dal paese per rimettersi sulla statale, allungando i tempi di una decina di minuti. Ben diverso è il discorso per gli autotrasportatori a cui è stato riservato un altro percorso diverso che li vede costretti a fare giro massacrante, allugando notevolmente i tempi di percorrenza e i costi da sostenere per il gasolio, che non sono pochi già in condizioni di normalità. Protesta vivacemente il presidente nazionale dell'AssoTir Claudio Donati il quale precisa: "La situazione è insostenibile. E' impensabile proseguire in questa maniera. Per raggiungere Isernia i nostri associati sono costretti a percorrere 68 chilometri in più rispetto al tracciato originale. I costi fissi sono maggiorati e insostenibili e, ovviamente, nessun committente è disposto a coprirli. Per recarsi ad Isernia dalla zona industriale di Campobasso o da quella di Bojano, i camion di grossa cilindrata sono costretti ad affrontare un percorso massacrante. Partendo dalla Bifernina, passano per Fossalto, poi Trivento, infine scendono sulla Trignina con diversi tratti di strada sopra gli 800 metri. Inevitabile il maggiore dispendio di gasolio. Tra andata e ritorno un tir percorre 136 chilometri in più".

Nel vertice che si è tenuto questa mattina in Prefettura, alla presenza prefetto di Campobasso Di Menna, i presidenti delle province di Campobasso e Isernia De Matteis e Mazzuto, l’assessore regionale con delega ai trasporti Nagni, il sindaco di Bojano Silvestri, il presidente del consorzio industriale di Campobasso-Bojano e lo stesso presidente Claudio Donati, sono state studiate le possibili varianti: la prima prevede la realizzazione di una bretella che consenta di non discostarsi molto dal tracciato originario, mentre la seconda è quella di consentire anche ai Tir di percorrere il percorso riservato ora alle auto.

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