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Cosa fare dell'area ex-Romagnoli?

Idee e progetti per il recupero dell' ex stadio

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Campobasso - Dopo la straordinaria visita di Papa Francesco che nell'area dell'ex-stadio Romagnoli ha celebrato la Santa Messa davanti a circa 20.000 persone, in città il dibattito si infiamma per l'utilizzo da farne dopo l'evento.

Fino alla metà degli anni '80 questa era la casa del Campobasso dove il lupo visse le sue stagioni migliori con l'apice raggiunto nel 1982, quando fu conquistata la promozione in serie B. Nel 1985 con la costruzione del nuovo stadio in contrada Selvapiana, è cominciato il lento e graduale declino, fino a quando non venne smantellata gran parte dello stadio per farne il terminal degli autobus, e dal 2001 con l'inaugurazione del nuovo terminal una grande area parcheggio, mentre il campo sportivo, veniva utilizzato dalle squadre giovanili del capoluogo.

Oggi, quello che era uno stadio di calcio, è stato utilizzato negli utlimi anni dalle squadre cittadine di rugby gli Hammers e il Cus Molise che hanno avvicinato alla palla ovale un buon numero di cittadini campobassani, ma il problema della destinazione di questa area nel centro della città rimane sul tappeto. Che fare?

C'è chi vorrebbe farne un'area verde dove tutti i campobassani possano ritrovarsi, poi ci sono gli appassionati della palla ovale che vorrebbero riavere la struttura per poter continuare a svolgere la loro attività, in passato invece si voleva utilizzare parte di quest'area per farne la sede della Regione Molise, ma ricorsi giudiziari e cambi di amministrazione in comune e non solo, non hanno favorito lo scioglimento dei dubbi.  

Un bel rompicapo per la nuova amministrazione del sindaco Antonio Battista, che tra l'altro non ha ancora assegnato le deleghe ai suoi assessori, e che dovrà comunque scontantare qualcuno, perchè quell'area non può restare così come ora si trova. In una nota stampa il sindaco dichiara: “Come già evidenziato e dibattuto nel corso dei diversi incontri tenutisi per organizzare la visita del Santo Padre a Campobasso,  “la caduta ” della recinzione del rettangolo di gioco del ‘vecchio Romagnoli’ ha svelato una prospettiva dell’area decisamente nuova, sconosciuta, bella e di fascino. La conferma di tale nuova prospettiva arriva anche dalle diverse segnalazioni indirizzate all’Amministrazione comunale, da Associazioni operanti nel territorio e dai cittadini che condividono quello che risulta essere ormai uno stato d’animo generalizzato. Ovviamente a generare questo diverso punto di vista ha contribuito, tra l’altro, la cura complessiva di cui l’area è stata oggetto, con la rimozione di erbacce e rovi presenti lungo tutto il perimetro dello stadio e certamente l’assenza delle auto in parcheggio. Del resto, quando nei mesi scorsi si è discusso della destinazione dell’area dell’ex Romagnoli, si immaginava, allora, quanto appare a tutti oggi palese: uno spazio incredibilmente strategico che non deve essere oggetto di interventi di cementificazione sconsiderata. La condivisione da parte di tutti della possibilità  di “liberalizzare” l’utilizzo dell’ex Campo Sportivo della città, di mantenerlo privo di barriere che ne riducono negativamente l’insieme, di renderlo fruibile ai cittadini, comporta l’opportunità del coinvolgimento dei responsabili delle attività sportive, come il rugby,  che ancora si esercitano nell’impianto, per individuare soluzioni alternative, compresa la possibilità della costruzione di un nuovo campo sportivo dedicato a queste discipline. Ne consegue che l’impegno politico è rivolto a scongiurare la ricollocazione della recinzione e/o comunque a ridurre il tempo che essa eventualmente resti installata. Sulla questione è stata riscontrata la notevole sensibilità del Presidente della Regione Molise, Paolo Frattura. In tal senso l’Amministrazione comunale sta già lavorando per contemperare l’esigenza dinanzi  prospettata, vale a dire la fruizione da parte dei cittadini di uno spazio nel centro della città, con l’altrettanto valida esigenza di garantire, ad un nutrito gruppo di ragazzi e di giovani, circa 550, oltre alle presenze per le attività scolastiche,  uno spazio vitale per la propria disciplina sportiva”.

 

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