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Coronavirus, dalla conferenza stampa di Toma e Florenzano il terzo decesso. Su Larino e Venafro: ospedali non attrezzati per la terapia intensiva

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Da questa sera il presidente della Regione Donato Toma e il manager Asrem Oreste Florenzano daranno tutte le sere notizie sull' epidemia molisana. In parte i numeri corrispondono con la tabella che ha inviato il Ministero della sanità. Ma il bilancio dei morti si aggrava. Il terzo decesso riguarda un uomo di 84 di Termoli su cui il test è stato fatto post mortem. 
 
Questi i numeri: 426 tamponi. 46 positivi. 37 positivi   sono della provincia di Campobasso e 4 di quella di Isernia e  5 da altre regioni. 380  invece i tamponi negativi. 
 
Veniamo ai ricoveri: 11 nel reparto infettivi del Cardarelli, 10  della provincia di Campobasso e una di Isernia. 
 
In terapia intensiva ci sono  6 covid 3  della provincia di Campobasso 1 di Isernia e 2 di Bergamo. 
 
17 in totale i pazienti ricoverati 15 in provincia di Campobasso e  2 di Isernia
 
Tredici sono gli asintomatici in  controllo domiciliare e 6 i dimessi asintomatici  6 tutti della provincia di Campobasso. In totale sono 19. 
 
3 pazienti deceduti tutti dalla provincia di Cb. 
 
Questa invece la situazione del Neuromed. Su 9 covid 2 sono della provincia di Campobasso, due di Isernia e 5 di altre regioni. 224 le persone in isolamento  e 144 in sorveglianza domiciliare. 
 
Costante è il contatto con Riccia e Montenero e le quarantene stanno resistendo. 
 
Il dirigente Asrem Oreste Florenzano ha invece illustrato la situazione che proviene dal Neuromed, dalla quale sono arrivate le difficoltà. 
" L' aspetto più importante è il Neuromed - ha dichiarato- dove ci sono 9 casi positivi. 2 terapia intensiva e 7 asintomatici. Circostanza che ci ha posto in difficoltà perché l' ospedale di Campobasso è un Dea di primo livello. Stiamo trasferendo i due pazienti di terapia intensiva. Per gli altri 7 siamo in interlocuzione con la struttura privata. 
 
Ulteriore problematica è reperire i contatti per condurre l' indagine epidemiologica. Il pericolo maggiore è il moltiplicarsi dei casi anche per avvisare i comuni di residenza. 
 
Stasera si è riunito il tavolo unita di crisi dove abbiamo parlato di Larino e Venafro.  Le strutture sono ospedali di comunità senza terapia intensiva ma con  reparti di anestesia. Non sono attrezzati per la terapia intensiva per questo la struttura rimane con una hub al  Cardarelli di Campobasso e Spoke a  Isernia e Termoli. Nel complicarsi della situazione ci saranno le strutture private per la terapia intensiva. Nel caso peggiore potrebbero servire anche Larino e Venafro".
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