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Regione al tempo di Covid 19, Fanelli (Pd) : niente Giunta e nessuna risposta ai problemi dei molisani

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Dopo il fuoco fatuo del nuovo Bilancio regionale, dopo le epurazioni politiche a cui è stata sottoposta la maggioranza di centrodestra in Consiglio, tutti i nodi dello stallo economico del Molise tornano al pettine, mentre Toma continua a promettere l’Eldorado, facendo finta di non comprendere la gravità della situazione, incapace di fornire soluzioni immediate ed adeguate.
 
Fermo il Consiglio, ferma la Giunta, ferma l’economia. Questa la triste e preoccupante realtà dei fatti.
In attesa delle decisioni del Tar chiamato a valutare la legittimità di stravolgere nel mezzo della legislatura la legge elettorale, mentre la Lega promette “vendetta” per essere stata scaricata dall’esecutivo, chi pensa alle imprese, al tessuto sociale, alla ripartenza dell’economia?
Di certo, non la Giunta, che ancora non c’è. E se anche arriverà in tempi stretti, forse proprio nella giornata di oggi, di certo non sarà messa nelle condizioni di lavorare al meglio e al massimo. 
 
Perché, lo abbiamo ripetuto nel corso della sessione di Bilancio, ???????????? ???????? ???????????????????????????? ????????????????????????????????????????????, ???????????????? ???? ???????????????? ???????????????????????? ???????????????????????????????????????? (???????????????? ???????? ???????????????????????? ????????????????’???????????????????????????????????????????? ???????? ????????????????????????????????), mentre i restanti rappresentano risorse già presenti. E oltre le idee del Piano Covid, non esistono strumenti  concreti per aiutare le aziende che rischiano di non riaprire, per far ottenere la cassa integrazione a circa seimila lavoratori, per premiare gli operatori sanitari, per sostenere le cooperative sociali che si occupano della formazione dei nostri bambini nella fascia 0/6 anni, per l'affiancamento ai nuovi investimenti della filiera avicola, per tutti gli altri settori per i quali servirebbe, innanzitutto, una vera e condivisa programmazione e poi personale amministrativo sufficiente e competente per ottenere risultati non solo sperati, ma concreti e reali. 
 
Anche l’Europa potrebbe darci una mano, dopo il varo da parte del Parlamento, sabato scorso, del nuovo regolamento che garantisce la possibilità di usare il cofinanziamento, aumentando di molto le somme a disposizione. Lo sanno in via Genova, ma da qui a mettere in atto procedure urgenti che fanno arrivare subito soldi e servizi ai molisani, ce ne passa. 
 
D'altronde nei due anni di gestione 'ordinaria' non si è mosso nulla, perché ora dovrebbe essere diverso? Infatti, abbiamo a disposizione le somme da riprogrammare (circa 30 quelle europee sul piano fin qui) perché non si sono impegnate e spese nei mesi trascorsi. In due anni, nada!
Perché il secondo problema oltre al “quanto”, è il “quando” e “come” e ai ritardi consolidati della gestione ordinaria, si sommano questi attuali. Quasi due settimane di assenza della Giunta in piena emergenza e poi la necessaria ripartenza dopo le nuove nomine. Stop and go che pesano e conteranno, negativamente, più che mai, perché non avvengono in un momento di tranquillità. 
 
Chiedesse, Toma, agli operai, alle partite iva, ai commercianti, agli artigiani, alle cooperative, alle famiglie, a chi ha necessità di cure sanitarie ordinarie e non legate al Covid, se sono d’accordo con lui sulla necessità di ricomporre prima gli equilibri politici interni della sgangherata maggioranza di centrodestra e poi, con calma e senza fretta, gli assetti economici che saldano insieme la nostra fragile società! Nessuno ha ancora percepito mezzo euro di quanto sbandierato dal bazooka economico presidenziale, di cui non c’è traccia nei documenti di bilancio, ma soprattutto sui conti correnti delle persone! Finmolise e canoni, per primi. 
 
Dovevano dare subito risposte, non abbiamo notizie.
E a tutto questo si aggiunge la pericolosa alterigia del Governatore. Vuole decidere tutto in proprio, come sempre promettendo l’interessamento del Consiglio sulle fantasmagoriche programmazioni future, ma su quelle del presente men che mai! Invece noi sosteniamo e sosterremo che l'indirizzo alla riprogrammazione è precipua competenza consiliare. E non è un fatto di procedure, ma di sostanza. E non farebbe allungare alcunché, potendosi esaurire in una mattinata di scambio di vedute con procedura in remoto. Semplicissimo, ma utile per ascoltare tutte le voci del bisogno e delle proposte. E non parliamo della concertazione col partenariato. Anche L'Abruzzo ha costituito la cabina di regia per la fase II, solo qui la risposta ufficiale data in Consiglio al nostro ordine del giorno che lo proponeva è 'Niet'! Con il Molise sempre più povero e sempre più isolato anche dallo scenario nazionale. 
 
Perché invece di ricercare l’accordo con le minoranze in Consiglio, su pochi punti strategici e sempre nella differenza dei ruoli politici, e di tentare di costruire un ponte di proposte da sottoporre a Palazzo Chigi e al Parlamento, Toma preferisce provare a recuperare con Salvini – che lo ha, anche lui, definitivamente scaricato – tentando di salvaguardare l’alleanza con la Lega Nord (alla quale interessa solo un posto in Giunta), invece di occuparsi della sua Regione, che è sull’orlo del collasso. 
 
Mentre lui, sempre più solo, promette e promette, senza assicurare, concretamente, nessuna certezza, nessun risultato degno di nota!
 
Avranno pur risolto i problemi delle litigate nel centrodestra (anche se, non pare sia cosi), ma i problemi dei molisani proprio no! Quelli, ma solo per Toma, possono attendere.
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