Partecipa a MoliseCentrale.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Covid 19, Toma su " Il Dubbio" : riaprire prima del primo giugno e quarantena a chi torna in Molise dal Nord

Redazione
Condividi su:
Anche il Governatore del Molise Donato Toma alza la voce e segue la linea tracciata dalla collega calabrese Jole Santelli. E in una intervista a "Il Dubbio" sostiene di essere pronto a riaprire bar e ristoranti prima del primo giugno. I dati del contagio evidentemente lo incoraggiano.
 
 
“Governo una Regione di poco meno di 300 mila abitanti, – ha dichiarato Toma al quotidiano ‘Il Dubbio’ – la mia realtà non è paragonabile a quella di chi avverte le pressioni di un ceto imprenditoriale forte che traina l’intero Paese. Sono su posizioni un po’ più prudenti rispetto ai miei colleghi del Nord, però non posso chiedere ai miei concittadini un sacrificio ulteriore. Posso abusare della loro pazienza per altri dieci o quindici giorni al massimo. Poi basta. Se la proposta è quella che ho sentito ieri, le aperture differenziate, non ci sarà alcun problema. Altrimenti non potrò aspettare che parrucchieri, bar e ristoranti riaprano il primo giugno.
Potrei chiedere ai molisani di accettare in maniera responsabile una ripartenza attorno al 15 o 16 maggio, non di più.
Qui abbiamo la fortuna di essere in pochi su un territorio tutto sommato abbastanza ampio, non abbiamo problemi di distanziamento sociale. In Molise ci sono solo 195 persone positive e un solo paziente in terapia intensiva. Ed è anche merito nostro perché dalla fine di febbraio abbiamo adottato strategie di contenimento adeguate alla nostra realtà. Le strategie del governo possono essere solo di carattere generale: finora le ho accettate, ma adesso bisogna dare più libertà alle Regioni”. E infine il governatore riferisce di star già lavorando ad un decreto che impone la quarantena per chi arriva dal Nord. “Stiamo valutando proprio le nuove quarantene da imporre. Sì, temiamo un nuovo esodo. Molti studenti e lavoratori rimasti lontano dalle loro famiglie fino ad oggi proveranno a tornare. Credo che far spostare migliaia di persone all’improvviso rappresenti un rischio serio”.
Condividi su:

Seguici su Facebook