Roma - Continuano ad essere le regioni le protagoniste di questo periodo storico, soprattutto quando si tratta di tagliare poltrone nei consigli regionali, direttori generali, consulenze e come spesso capita da qualche anno sulla sanità . E' vero che le regioni hanno avuto negli sprechi degli ultimi anni responsabilità rilevanti, ma identificarle come l'unico male del Paese è forse troppo. Due giorni fa in Parlamento ha fatto discutere la proposta di legge presentata dal deputato del Partito democratico Roberto Morassut, sulla riorganizzazione delle regioni, con la conseguenza che verrebbe stravolta la geografia che fino ad ora abbiamo conosciuto.
Nel dettaglio la proposta dell'onorevole Morassut, se approvata istituirebbe 12 "regioni", invece delle attuali 20, con il risultato che solo la Lombardia, la Sicilia e la Sardegna resterebbero come regioni autonome; per tutte le altre si andrebbe ad accorpamenti e smembramenti.
Nel caso del Molise, le due province di Campobasso e Isernia verrebbero addirittura accorpate a regioni diverse. La provincia di Campobasso entrerebbe a far parte della Regione del Levante, insieme alla Puglia e alla provincia di Matera, mentre la Provincia di Isernia farebbe parte, non si sa in base a quale criterio della Regione Adriatica insieme all'Abruzzo, e le province di Macerata, Ancona, Rieti, Ascoli.
Dal Pd molisano, non sono mancati appelli a rivedere quella che sembra una stravaganza e il segretario Provinciale di campobasso Pietro Maio, in una lettera inviata allo stesso Morassut e al vicesegretario nazionale Lorenzo Guerini parla di "azioni e iniziative istituzionali senza alcuna verifica parlamentare in sede politico–amministrativa con i territori interessati", aggiungendo anche che: "Pensare di girare lo sguardo dall’altra parte – scrive Maio - su licenziamenti, crisi aziendali e nuove emigrazioni e rimanere in silenzio al cospetto di tagli macroscopici ai servizi elementari, mentre non si registrano iniziative parlamentari a sostegno della regione, lascia già costernati. Ma aggiungere a ciò la provocazione di uno smembramento del Molise, immotivato dal punto di vista sia storico che culturale, è oggettivamente troppo."
Nel dettaglio la proposta dell'On. Morassut di riorganizzazione delle regioni:
Regione Alpina
(comprensiva delle ex Regioni Valle d’Aosta, Piemonte e Liguria);
Regione Lombardia;
Regione Emilia – Romagna
(comprendente la ex Regione Emilia – Romagna e la provincia di Pesaro);
Regione Triveneto
(comprendente le ex Regioni del Veneto, del Friuli-Venezia Giulia e del Trentino);
Regione Appenninica
(comprendente le ex Regioni della Toscana, dell’Umbria e della provincia di Viterbo);
Regione Adriatica
(comprendente la ex Regione Abruzzo e le province di Macerata, Ancona, Rieti, Ascoli e Isernia);
Regione di Roma Capitale
(comprendente la ex Provincia di Roma);
Regione Tirrenica
(comprendente la ex Regione Campania e le province di Latina e Frosinone);
Regione del Levante
(comprendente la ex Regione Puglia e le Province di Matera e Campobasso);
Regione del Ponente
(comprendente la ex Regione Calabria e la Provincia di Potenza);
Regione Sicilia;
Regione Sardegna;

