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In catene per salvare il suo chiosco

La protesta di Amilcare

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Campobasso - Ha deciso di difendere fino all'ultimo il suo chiosco in Corso Bucci, il sig. Amilcare Iorio meglio noto come il caramellaio, che questa mattina si è incatenato sul tetto della sua attività per protestare contro lo sgombero della sua bancarella, in seguito ad una sentenza del TAR Molise, diventata purtroppo per lui esecutiva. La mattinata di oggi è stata abbastanza caotica, data la presenza sul posto delle Forze dell'Ordine, Vigili del Fuoco, e Polizia Municipale, con inevitabili disagi alla circolazione, nelle strade del centro.

La sua protesta è direttamente rivolta al Comune di Campobasso, e nel caso specifico all'assessore con delega al commercio Salvatore Colagiovanni, che nei giorni scorsi aveva invitato Almicare ad indicare un altro posto in cui portare la sua attività, perchè lui non ne vuole sapere di trasferirsi in un altro posto della città che non sia in centro.

Dal tetto della sua attività, ha urlato tutta la sua rabbia, "Sono una vittima, i politici mi hanno fatto delle promesse che non hanno mantenuto. Vorrei sapere con che criterio hanno scelto quei posti quando, invece, la villetta sarebbe un punto perfetto per il mio gazebo, in quanto area della città dedicata all’aggregazione di bambini e adolescenti. Invece il Comune risponde dicendo che quel posto per me non va bene perché è zona verde”.

La vicenda del gazebo di "dolci e Balocchi" si trascina in effetti da molti anni, a partire dal lontano 2002 quando si cercò di cambiare la posizione della struttura utilizzata dal sig. Amilcare. Da allora ha sempre battagliato con le varie amministrazioni comunali che si sono avvicendate alla guida della città, ma solo oggi sembra essere arrivato il momento in cui mettere la parola fine alla vicenda.

Il Comune di Campobasso, per bocca dell' assessore Salvatore Colagiovanni, non intende togliere la possibilità di lavorare al sig. Amilcare, ma solo di spostarsi in uno dei tre punti della città che lui stesso potrà scegliere tra Piazza della Repubblica, viale Manzoni o via Trivisonno, che da parte sua lui ha già scartato, ritenendo poco vantaggiosa per la sua attività una sistemazione che non sia in centro.

 

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