Campobasso - La notizia che mette a soqquadro il mondo politico e imprenditoriale molisano arriva nel tardo pomeriggio di oggi, quando sono stati notificati agli interessati gli avvisi di garanzia. Trenta gli indagati finiti nel mirino del Procura di Campobasso che ha affidato le indagini alla Squadra Mobile, che dovranno chiarire accuse che vanno dalla corruzione alla concussione in concorso, all’abuso d’ufficio e al peculato.

Tra questi l'ex governatore Michele Iorio, l'ex assessore regionale Gianfranco Vitagliano, ma anche altre personalità legate al mondo dell'informazione come Quintino Pallante editore di Telemolise, Manuela Petescia direttrice di Telemolise, Ignazio Annunziata e Giuseppe Saluppo. A questi personaggi più conosciuti dall'opinione pubblica, vanno aggiunti anche avvocati, dirigenti regionali come Giuseppe Giarrusso, Giorgio Marone e Angelo Percopo.

L'ipotesi accusatoria su cui si basa la Procura, che poi dovrà essere verificata in eventuale processo, è l’utilizzo del denaro pubblico negli anni delle amministrazioni di Michele Iorio e si riferisce a situazioni come la gestione dei ponti radio a disposizione della Protezione Civile, il concorsone della stessa protezione Civile, fino ai fondi per la comunicazione e la pubblicità istituzionale, di cui avrebbero beneficiato in modo massiccio l’emittente televisiva Telemolise e la Gazzetta del Molise in cui risultano indagati i rispettivi editori, come scrito in precedenza. 

L'inchiesta, giunta oggi alla sua conclusione partì nel dicembre 2012, quando un blitz della Squadra Mobile negli uffici della Protezione Civile, Molise Acque e Telemolise, dove furono acquisiti migliaia di bilanci, atti contabili, delibere e determine, resoconti di spesa portai via dagli agenti all’epoca coordinati dall’ex dirigente Giuseppe Annicchiarico, oggi in servizio a Foggia.