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Sanità: il Movimento 5 Stelle contro Frattura

Dura presa di posizione sul piano sanitario

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Campobasso - Il Piano Sanitario della Regione Molise continua ad agitare le acque nei palazzi della politica, oltre che ad infastire i cittadini molisani, costretti a sopportare il costo della sanità con continui aumenti dei costi a fronte di una riduzione dei servizi che si va a ripercuotere sull' efficienza.

In questo clima infuocato, a prendere una posizione di netta contrarietà al piano sanitario, ci pensa il Movimento 5 Stelle, che in un una nota attacca senza mezzi termini il governatore Frattura: "Con il suo aggiornamento dei piani operativi per il riordino della sanità, Paolo di Laura Frattura è riuscito ad andare oltre l’antagonismo pubblico-privato e oltre le promesse vendute in campagna elettorale ai comitati dei tre ospedali di Venafro, Larino e Agnone. Nella rideterminazione dei posti letto per rientrare nei parametri previsti, tutti gli ospedali pubblici pagano fortemente dazio, mentre gli unici che escono sostanzialmente indenni sono gli istituti privati accreditati: perché?.

Il 37% dei posti letto è assegnato al privato, contro una media nazionale del 20, e resta pericolosamente scoperta la rete dell’emergenza (il privato non garantisce h24 e sette giorni su sette) e creando difficoltà per i casi di pluri-patologia da trattare»
A Venafro, Larino e Agnone la questione diventa invece più politica, di coerenza e forse di mancato coraggio. Ricordiamo tutti le promesse fatte da Frattura in campagna elettorale, i patti con i cittadini di Venafro, le parole spese per Larino e gli impegni presi fino a questi ultimi giorni con gli agnonesi. All’inizio della scorsa estate partì un tour informativo sul riordino della sanità in tutti i centri molisani ospitanti nosocomi: fu una bella esperienza e l’impegno dell’allora direttore generale dell’Asrem Carmine Ruta fu ben accolto anche da tutti gli operatori. Qualcosa, mai veramente chiarito neanche in consiglio su esplicita domanda, andò storto e tutta quell’operazione si arenò: poteva essere quel metodo il giusto sistema per far comprendere con coraggio le decisioni che di lì a poco si sarebbero dovute prendere.
La Regione Molise spende, altresì, per mobilità passiva di riabilitazione extra ospedaliera circa 2,8 milioni di euro per circa 23.000 prestazioni. L’Asrem, ad oggi, non offre prestazioni ex art. 26 della legge 833/1978, che valgono circa 12,7 milioni di euro. Le azioni per il recupero della mobilità sono identificate nelle azioni della sezione successiva riferita al piano di riabilitazione extra-ospedaliera”. «Se è vero che Frattura vuole recuperare la mobilità passiva per le prestazioni extra ospedaliere come mai non ha applicato lo stesso principio per le prestazioni ospedaliere? Un modo potrebbe essere quello di aumentare le dotazioni di posti letto per lungodegenze negli ospedali di Venafro, Agnone e Larino, mentre allo stato attuale se ne prevede una riduzione, lasciando di fatto ‘scoperti’ i 12,7 milioni di euro che possono diventare un vero affare per i privati convenzionati che operano nel campo delle strutture residenziali e riabilitative».
In attesa delle valutazioni del tavolo tecnico del prossimo 18 giugno in merito ai contenuti di tali integrazioni ci chiediamo: ma perché se è stato rispolverato il tanto bistrattato piano sanitario di Basso non si provvede in tempi certi ad ottemperare ad un altro degli obiettivi che l’allora commissario aveva, ovvero la sostituzione dell’attuale direttore generale Angelo Percopo?"
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