Campobasso - Come ogni anno, il 4 novembre viene celebrata la Giornata delle Forza Armate in cui viene reso omaggio ai nostri caduti in guerra e nelle missioni di pace in cui il nostro paese, dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale ha partecipato, e che mai verranno dimenticati.
La cerimonia, si è tenuta come sempre al Monumento ai Caduti in Piazza della Vittoria a Campobasso e, alla presenza delle autorità civili e militari, si è ripetuto lo stesso rito che però emoziona sempre chi partecipa all'evento. Il Tricolore che viene issato nella cerimonia dell' alzabandiera, le corone d'alloro che i militari dell'Esercito Italiano hanno deposto ai piedi del monumento, la sfilata degli uomini in divisa come Militari, Poliziotti, Finanzieri, Carabinieri, oltre agli esponenti delle Associazioni Combattentistiche.
Il Prefetto di Campobasso Francesco Paolo Di Menna, ha letto il messaggio del Capo dello Stato Giorgio Napolitano in cui si ribadisce che: "una volta, le guerre si succedevano con fatale frequenza, quasi come eventi inevitabili; e le vittorie o le sconfitte che ad esse seguivano segnavano per decenni il destino dei popoli e degli Stati, spesso innescando lo scontro successivo. Oggi, in Italia, in Europa e in gran parte della Comunità Internazionale, il conflitto tra Stati è di fatto considerato una tragica catastrofe, non solo per chi perde ma anche per chi vince. Le logiche della globalizzazione, le conquiste di un secolo sul piano della democrazia, dei diritti umani, del libero sviluppo di economie di mercato, ci hanno spinto e ci spingono a operare perché mai si ripetano condizioni da cui possa scaturire un nuovo spaventoso conflitto europeo e mondiale. Dobbiamo garantire soluzioni negoziate e condivise per ogni disputa e controversia regionale e internazionale.
Questa è la missione cui sono chiamate anche le nostre Forze Armate. Il quadro internazionale mostra tensioni e instabilità crescenti. Si vanno affermando nuove e più aggressive forme di estremismo e di fanatismo che rischiano di investire i territori degli "Stati falliti" e insediarsi a ridosso dei confini dell’Europa e dell’Italia in particolare, infiltrandone gradualmente le società anche grazie alla loro perversa forza attrattiva. E’ una minaccia reale, anche militare, che le nostre Forze Armate devono essere pronte a contrastare e prima di tutto a prevenire, insieme all’Unione Europea e alla NATO.
Bisogna dunque in primo luogo misurarsi con problemi di giustizia ovvero di garanzia del rispetto delle regole e dei principi fondanti della convivenza umana, condivisi in seno alla Comunità Internazionale. Solo su queste basi potranno svilupparsi strategie di stabilizzazione, che approdino a un’affermazione crescente dei principi dello Stato di diritto, nel rispetto reciproco e nel dialogo operoso tra ispirazioni e concezioni diverse.
E' Toccato poi al Colonnello Giuseppe Tricarico, Comandante dell’Esercito per il Molise, leggere il messaggio del Ministro della Difesa Roberta Pinotti: "Le sfide, i rischi e le minacce a questa sicurezza, anche nella sua prospettiva euro-atlantica, si moltiplicano, si diversificano, si influenzano e si amplificano reciprocamente in un mondo sempre più globalizzato. Un mondo nel quale situazioni difficili anche di natura economica e sociale costringono a delicate scelte in termini di priorità: anche per questo motivo, le nostre Forze Armate si stanno oggi trasformando. Un processo di trasformazione già in atto, le cui direttrici saranno ridefinite a breve nel “Libro Bianco per la sicurezza internazionale e la difesa”, in termini di gravitazione del contributo alla comunità internazionale, di ottimizzazione e riorganizzazione interna, di modello operativo e sistema integrato di capacità"